Storia

2003 Leone d'Argento Rocchi
2003 Leone d’Argento Rocchi

Il primo ad incidere il proprio nome nello speciale Albo d’Oro del “Premio Leone d’Argento” è Tommaso Rocchi che nel 2003 vinse la prima edizione e che negli anni a seguire si è ben distinto con la maglia della Lazio arrivando a segnare valanghe di gol in serie A e indossando la gloriosa maglia della Nazionale. La premiazione avviene in occasione della presentazione della squadra alla città avvenuta a Luglio 2003 al Palazzetto delle Esposizioni: sullo sfondo si riconosce infatti la gigantografia di Antonio Di Natale che mima il famoso “aereoplanino” con cui festeggiava ogni gol, ricordando l’amico Vincenzo Montella, anche lui cresciuto calcisticamente ad Empoli.

2004 Vargas Leone Argento
2004 Vargas Leone Argento

E’ il nazionale cileno Jorge Vargas a vincere nel 2004: precedentemente alla Reggina, arrivò ad Empoli da svincolato nel dicembre del 2003 per “aiutare” gli azzurri nella complicata rincorsa alla salvezza. Fu protagonista di un ottimo girone di ritorno, con l’Empoli che, pur non centrando la salvezza, risalì la china della classifica giocandosi la salvezza fino all’ultima giornata. La retrocessione in Serie B allontanò Jorge da Empoli, e la sua buona prestazione in maglia azzurra, oltre al “Leone d’Argento” gli valse una nuova avventura in Serie A, questa volta con il Livorno, centrando anche la storica qualificazione UEFA degli amaranto, e giocando successivamente nella maggiore competizione

2005 Leone Argento Busce
2005 Leone Argento Busce

europea con la maglia del Red Bull Salisburgo di Giovanni Trapattoni e Lothar Mattheus. Nell’estate del 2008 Jorge è tornato ad Empoli e, insieme ad Antonio Buscè, che si aggiudicò il premio nella terza edizione del 2005, non ha potuto prendere parte, come da regolamento, all’edizione 2009.

La quarta edizione del 2006 la vince di nuovo un sudamericano: si tratta dell’argentino Sergio Bernardo Almiròn, figlio d’arte (suo padre fu Campione del Mondo a Mexico ’86 e compagno di squadra di Diego Armando Maradona, ndr). Almiròn giunse ad Empoli nell’agosto del 2004, dall’Udinese, e, dopo un periodo di ambientamento, pian piano prese le redini del centrocampo dell’Empoli di Mario Somma che andò a vincere il campionato di Serie B, approdando dopo una sola stagione in massima divisione. Dinamismo, potenza, classe sudamericana e gol pesanti: così Almiròn entra nel cuore degli sportivi azzurri e alla seconda stagione con l’Empoli centra il premio.

2007 Leone d'Argento Pratali
2007 Leone d’Argento Pratali

Nel 2007 l’Empoli festeggia la storica qualificazione alla Coppa UEFA: a maggio, in occasione della serata della consegna del premio, va in scena una vera e propria festa. Il riconoscimento va per la seconda volta, dopo Vargas, ad un difensore: è Francesco Pratali, calciatore nato a Buti (Pisa) cresciuto nel settore giovanile dell’Empoli, che con la maglia azzurra aveva già centrato tre promozioni in A (1998, 2002 e 2005, ndr), e che, dopo la sua esperienza al Torino, tornerà di nuovo ad Empoli per centrare la promozione con Sarri (2014).

2008 Leone Argento Giovinco
2008 Leone Argento Giovinco

L’edizione 2008 è un po’ sfortunata: la serata viene infatti annullata a causa del difficile momento che viene vissuto dalla squadra azzurra, impegnata nel complicato inseguimento della salvezza. Così nella settimana che conduce all’ultima gara casalinga contro il Livorno viene assegnato il riconoscimento a Sebastian Giovinco: la “formica atomica” arriva ad Empoli nell’ambito dell’affare che aveva portato l’estate precedente Almiròn alla Juventus, ed insieme a lui ad Empoli anche Marchisio, Piccolo e Volpato. La stagione di Giovinco è un crescendo incredibile: sei reti complessive, un gol importante alla sesta giornata contro il Palermo, uno stratosferico in casa contro la Roma (punizione da trentacinque metri che si infila all’incrocio dei pali, ndr) ed una serie di giocate che fanno impazzire il popolo azzurro.

2009 Leone d'Argento Corvia
2009 Leone d’Argento Corvia

L’Empoli però “perde” la Serie A e torna in serie cadetta. Nell’estate del 2008 il Presidente Corsi e il DS Vitale costruiscono una vera e propria corazzata, con il chiaro intento di centrare l’immediato ritorno in massima divisione affidandola a chi la Serie A con l’Empoli l’aveva centrata nel 2002 ovvero Silvio Baldini. C’è il ritorno di un “vecchio Leone” come Jorge Vargas, la conferma di tanti big, e l’arrivo dell’attaccante Daniele Corvia, che vincerà l’edizione 2009 grazie ai tanti gol pur partendo dalla panchina. La consegna del premio avviene nella Sala Stampa del Carlo Castellani, a causa di un attacco febbrile che gli nega la presenza una settimana prima in occasione della serata azzurra appositamente organizzata. L’Empoli non centra la promozione diretta ma approda comunque ai Play Off: la corsa però si arresta in Semifinale, sconfitta pesantemente in casa del Brescia.
L’Empoli resta in Serie B, molti “big” lasciano la maglia azzurra, riparte un nuovo ciclo: sulla panchina azzurra arriva un ex calciatore dell’Empoli dei primi anni ’80 ovvero Salvatore “Sasa” Campilongo, si punta ad alcuni giovani del vivaio e alla conferma di qualche campione che ha deciso di sposare la causa empolese. Tra questi campioni c’è Ighli Vannucchi, numero “dieci” per eccellenza secondo i tifosi dell’Empoli. La premiazione si consuma al Circolo Oreste Ristori di Spicchio: subito dopo aver ricevuto il premio dalle mani del Sindaco di Vinci Dario Parrini sembrano davvero sincere le parole di Ighli: “erano otto anni che aspettavo di ritirare questo riconoscimento”.
Tuttavia la storia d’amore tra l’Empoli ed Ighli si interrompe, la sua carriera prosegue a La Spezia in Serie C, mentre gli azzurri cambiano ancora allenatore affidandosi all’emergente Alfredo Aglietti, che bene aveva fatto sulla panchina della Primavera della Sampdoria. E’ un Empoli giovane che parte forte e si ritrova ai vertici della classifica in autunno, ma poi piano scivola ai margini della zona Play Off; un sogno che comunque culla fino a poche giornate dal termine quando svanisce in un pareggio casalingo contro il Torino, poi promosso. In questo giovane e rampante Empoli ci sono le giocate del centrocampista Mirko Valdifiori, arrivato ad Empoli nell’estate del 2008 e diventato definitivamente calciatore importante sotto la guida di mister Aglietti: è lui a vincere l’edizione 2011 del Premio Leone d’Argento.

L’Empoli resta in B, la panchina viene ancora affidata a mister Aglietti: prosegue il progetto tecnico che prevede il lancio dei giovani con la voglia di provare quanto meno l’aggancio ai Play Off. Ma la stagione parte così e così, e ben presto l’Empoli si trova invischiato nella lotta per non retrocedere finendo spesso in piena zona rossa. Salta la panchina di Aglietti e arriva Pillon, ancora cambio con l’approdo di Guido Carboni (ex attaccante azzurro negli anni novanta, ndr), mentre ad Empoli nel mercato di riparazione arriva un ex di lusso come Massimo Maccarone. La situazione si fa drammatica: viene richiamato Alfredo Aglietti per il tutto per tutto. L’Empoli si riprende nello scorcio finale e agguanta i Play Out superando in classifica anche il Vicenza nelle ultime partite. Nel frattempo la tifoseria azzurra assegna al capitano Lorenzo Stovini il Leone d’Argento, mentre sale la febbre in città per lo spareggio salvezza con il Vicenza. La gara di andata con i veneti si gioca in trasferta e termina 0-0. Sono quasi 10mila gli spettatori per il match di ritorno contro il Vicenza dell’ex Gigi Cagni (il tecnico che portò l’Empoli in Europa, ndr). A venti minuti dal termine i veneti segnano due volte, per gli azzurri si schiudono le porte dell’inferno. Poco prima della mezzora arrivano due prodezze nel giro di due minuti: Mchedlidze e Tavano su rigore riportano l’Empoli in serie cadetta. A cinque minuti dal termine brivido: Signorelli trattiene in area un avversario, calcio di rigore per il Vicenza che Dossena respinge e incubo che si dissolve completamente al 90′ quando Mchedlidze lancia Maccarone per il 3-2 e la vittoria finale. L’Empoli salvo! Sarà ancora Serie B.

Paura passata, il club si riorganizza: Vitale non è più il Direttore, al suo posto viene promosso Marcello Carli. Il neo Direttore porta sulla panchina azzurra un toscanaccio doc come Maurizio Sarri. La città lo accoglie con curiosità e scetticismo, per i tanti esoneri in carriera, ma il tecnico partendo dalla Seconda Categoria ha sempre saputo guadagnarsi sul campo le categorie superiori (senza saltarne neanche una!, ndr). Gli azzurri partono malissimo, sono ultimi a fine ottobre con soltanto tre punti nelle prime nove giornate. Il club dà la fiducia al tecnico, la squadra risponde vincendo nettamente a Lanciano. Ricomincia un’altra storia. In testa ci sono tre squadre: Sassuolo, Livorno ed Hellas Verona che sembrano destinate alla promozione diretta senza neanche passare (una di loro, ndr) per i Play Off. Invece l’Empoli inanella una serie incredibili di vittorie e risultati positivi. Ad un certo punto del inizia anche a giocare bene ed offrire spettacolo. Gli azzurri si inseriscono ben presto in zona Play Off per poi prendere il largo rispetto alle altre in classifica e posizionarsi saldamente al quarto posto non lontanissima dalle tre di testa. Così per “colpa dell’Empoli” si devono giocare i Play Off e gli azzurri arrivano a questo appuntamento in un clima di festa straordinario. E’ in questi giorni di attesa che viene assegnato il Premio Leone d’Argento a Massimo Maccarone. Pochi giorni dopo inizia l’avventura negli spareggio: l’Empoli supera in semifinale il Novara e arriva alla doppia finale con il Livorno. Domina in casa e dominerà sul piano del gioco anche a Livorno, ma saranno i labronici a festeggiare la promozione in massima divisione. Al ritorno ad Empoli dopo la finale persa la squadra viene accolta da 3mila tifosi che applaudono comunque: è praticamente nata da quella serata la forza per tornare in Serie A.

Si perchè l’Empoli conferma in blocco l’ossatura della squadra, saluta Saponara e Regini, ma trova alcuni giovani dal grande avvenire e soprattutto è collaudata con un tipo di gioco straordinario come quello impresso magistralmente dal tecnico Maurizio Sarri. Tra le sorprese assolute c’è Daniele Rugani che vince infatti il Premio Leone d’Argento, nella settimana che porterà l’Empoli a due successi decisivi per la promozione in Serie A, avvenuta il 30 maggio in casa grazie al successo per 2-0 contro il Pescara. Daniele resterà ad Empoli anche la stagione successiva in massima divisione prima di sposare la causa della Juventus e diventare idolo dei tifosi bianconeri.

L’Empoli è dunque di nuovo in Serie A e mister Maurizio Sarri, che alla fine si aggiudica il Premio Leone d’Argento (2015), ottiene la salvezza grazie ad un girone di ritorno condito di vittorie e buone prestazioni. Per la verità la squadra azzurra piace anche nel girone d’andata e già dopo due mesi di campionato è considerata come una delle migliori squadre del campionato proprio dal punto di vista della spettacolarità. E’ un campionato che consacra definitivamente il tecnico e lo lancia verso il grande calcio: al termine della stagione, nonostante altri due anni di contratto con l’Empoli, Sarri lascia gli azzurri per accettare l’offerta del Napoli.

L’Empoli, oltre al tecnico, saluta diversi protagonisti della cavalcata magica: arriva Marco Giampaolo in panchina e, tra tutti Leo Paredes dalla Roma. Resta Riccardo Saponara, che vincerà il Premio Leone d’Argento ed autore di una prima parte di stagione davvero esaltante. La stagione inizia con l’eliminazione frettolosa dalla Coppa Italia e, dopo alcuni risultati poco confortanti in campionati, prosegue in un crescendo clamoroso, tanto che già a Natale l’Empoli è praticamente salvo con trenta punti, a ridosso della zona Europa League, e sciorinando un calcio talmente spettacolare da finire perfino nelle pagine dei più importanti giornali sportivi d’Europa. La seconda parte della stagione è condita da una fase di difficoltà in cui i risultati sembrano essere avversi, rispetto ad un gioco comunque sempre positivo e prepositivo: ad Aprile il riscatto con il prestigioso successo sulla Fiorentina targato Pucciarelli-Zielinski, ed alcuni risultati importanti che proiettano l’Empoli ad un eccellente decimo posto in classifica.

Si arriva così alla quindicesima edizione per l’anno 2017. Manca poco al termine di un campionato che vede l’Empoli da febbraio in poi (dodici punti di vantaggio sul Crotone terz’ultimo, ndr) complicarsi incredibilmente la vita in chiave salvezza, vincere a Firenze e Milano (sponda Milan, ndr) e perdere ogni volta l’occasione per raggiungere la meta. Daniele Croce vince il Premio Leone d’Argento, Lukasz Skorupski quello della Critica rimandando di fatto la prima affermazione per un portiere; vince invece Rachele Baldi, che di professione è portiere, il primo storico Premio Leonessa d’Argento rivolto al calcio femminile, mentre Andrea Zini si aggiudica il primo Premio Leoncino d’Argento per il Settore Giovanile.

C’è l’ex Direttore RadioRAI-Sport Riccardo Cucchi come ospite della serata, che si aggiudica la seconda edizione del Premio Nazionale “Voce per lo Sport”, succedendo nello speciale Albo d’Oro a Ugo Russo, mentre l’ospite a sorpresa per la storia azzurra è Gaetano Salvemini, primo storico allenatore dell’Empoli in Serie A, a cui viene consegnato un trofeo ricordo.

Il clima che si respira è apparentemente sereno, nonostante la lotta serrata con la formazione pitagorica del Crotone ormai dietro di un solo punto in classifica. La domenica seguente però l’Empoli cade in casa con l’Atalanta che conquista l’accesso all’Europa League mentre il Crotone va ko in casa della Juventus che festeggia lo scudetto. All’ultima giornata si consumerà il dramma: l’Empoli viene sconfitto al “Barbera” di Palermo già retrocesso, il Crotone supera con un poker una Lazio già in vacanza, e gli azzurri tornano malamente in Serie B.

La sera della consegna del Premio Leone d’Argento, evento ribattezzato da due anni “Serata dei Leoni” ed in programma per martedi 8 maggio, l’Empoli è già matematicamente promosso in Serie A da dieci giorni, ed è pure matematicamente campione di Serie B: la coppa al cielo verrà sollevata, come da programma, al termine dell’ultima gara di campionato. Così il clima che si respira è di festa assoluta. Alla serata prendono parte i finalisti della sedicesima edizione (Caputo, Donnarumma, Pasqual e Zajc, mentre è assente Bennacer chiamato due giorni prima dalla Nazionale dell’Algeria, ndr), Traorè che si aggiudica il Premio Leoncino d’Argento, le tre finaliste del Premio Leonessa d’Argento (Di Guglielmo, Filangeri, Orsi dell’Empoli Ladies), oltre ad alcuni dirigenti azzurri capitanati dal Presidente Fabrizio Corsi ed il tecnico Aurelio Andreazzoli. In sala anche Massimo Caputi, vincitore del terzo Premio Nazionale “Voce per lo Sport-AVIS”, e Sara Meini, di Radio RAI, Presidente della Giuria Tecnica che assegna il Premio della Critica ad Alfredo Donnarumma. Ad inizio serata entra a sorpresa in sala l’ex azzurro Claudio Balesini, bomber dell’Empoli di Luciano Spalletti e Piero Pelagotti che vince la Coppa Italia Serie C ed i Play Off approdando così in Serie B nella straordinaria stagione 1995/96.

La serata, a cui prendono parte trecento persone per il tutto esaurito in sala (quarto anno di seguito, ndr), è ripresa televisivamente da 50Canale, con la collaborazione di Smart Television, e viene mandata in onda il giovedi successivo 10 maggio. Ed è un successo anche in tv: sono tantissimi davanti ai monitor a rimanere sbalorditi dalla sorpresa finale quando per quindici minuti Giulia Rubenni, in arte Ghibli, ruba letteralmente la scena coadiuvata da Alessandro Marinai, voce narrante della storia dell’Empoli scritta da Gabriele Guastella. Un percorso che lascia la pelle d’oca tra musiche coinvolgenti, e disegni di sabbia che raffigurano momenti importanti di quasi cento anni di storia azzurra.

La serata si conclude con Francesco Caputo che solleva il Premio Leone d’Argento.

Nel 2019 Ismael Bennacer si aggiudica il Premio Leone d’Argento, mentre Rade Krunic vince il Premio della Critica, Cecilia Prugna è Leonessa d’Argento e il giovane talento Samuele Ricci è il Leoncino d’Argento.

Alla serata prende parte il giornalista ex Mediaset Marco Francioso a cui viene assegnato il Premio Voce per lo Sport-AVIS, mentre l’ospite a sorpresa è l’ex terzino azzurro Marco Gorzegno che per un imprevisto dell’ultimo momento non può presenziare alla serata ma vuole venire ugualmente a ritirare il premio due giorni prima rilasciando una video intervista che viene proiettata in sala.

La serata si svolge due giorni dopo il vittorioso derby contro la Fiorentina (1-0) e che si trasforma in una rimonta che porta gli azzurri a chiudere il campionato a pari merito con il Genoa (successi esterni a Genova sponda Samp per 2-1 e poker casalingo con il Torino per 4-1). Nell’ultima giornata l’immeritata sconfitta in casa dell’Inter per 1-2 ed il contemporaneo pareggio “biscottato” tra Fiorentina e Genoa (0-0) condannano l’Empoli alla Serie B a causa della peggior situazione negli scontri diretti.

E’ Leonardo Mancuso ad aggiudicarsi l’edizione 2020 del Premio Leone d’Argento, giunto alla diciottesima edizione. Purtroppo la serata non si svolge a causa della pandemia che colpisce tutto il Mondo. Vengono registrati dei riflessi filmati con i vincitori dei singoli premi, e in collaborazione con Smart Television, Antenna50 e 50 Canale, viene prodotta una rubrica della durata di 45 minuti condotta dall’ideatore del premio, il giornalista Gabriele Guastella, con la partecipazione del Sindaco di Vinci Giuseppe Torchia. Il programma viene registrato nella centrale Piazza Guidi di Vinci, e viene mandato in onda martedi 11 agosto, purtroppo dopo che gli azzurri sono già eliminati dai Play Off promozione.

Alberto Brignoli, il portiere, si è aggiudicato il Premio della Critica, Alessandro Pistolesi il Premio Leonessa d’Argento, al giovane Mattia Viti il Premio Leoncino d’Argento, e a Simonetta Martellini il Premio Voce per lo Sport-Avis.